Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 50 occorrenze

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Una delle tante battaglie che si cercò di promuovere, a principiare dagli anni dell’immediato dopoguerra, su su fino agli anni sessanta, fu quella

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presenza di chiodi sottoposti al telaio ma con una funzione in parte analoga a quella dei fori.

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buchi e i tagli, di tele monocrome, dipinte con colori netti e timbrici, doveva preludere a quella rivoluzione contro l’informale che altrove fu molto

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L’opera di Fontana era destinata a trovare una vasta risonanza nell’ambito della pittura europea e soprattutto di quella italiana; risonanza

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caratteristica del momento attuale; e cito l’importante sala di Lucio Fontana, vincitore del primo premio per la pittura italiana, quella ottima e

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Questa situazione attuale va considerata e posta a raffronto con quella che era la situazione solo di pochi anni or sono. Le tecniche dell’informale

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recenti, è che sempre più netta resulta la cesura tra scultura «tradizionale» (in materiali nobili, manualmente eseguita, come quella d’un Giacometti, d

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di quella musicale e architettonica, bisogna riconoscere che il settore pittorico e plastico è stato forse il più trascurato.

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», soprattutto quella monocroma e a base di shaped canvases, la pittura-oggetto, la pittura volumetrica insomma, possa sopraffare, per vivacità e originalità

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rispetto a quella di alcuni anni or sono?

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presenti come Sachen selbst, come cose in sé, cariche di quella cosalità - di quella choseité - che non consente trasferimenti affidati all’equivoco

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Tra le molte manifestazioni artistiche avvicendatesi durante la stagione estivo-autunnale in Italia, quella di Foligno costituisce, credo, l’esempio

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entrambe le tendenze artistiche: quella decisamente rivolta alla serie, all’iterazione e alla realizzazione di tipo industriale, e quella ancora

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ampiamente da quella futurista, e questa da quella cubista, se i tentativi di rintracciare un’ipotetica quarta dimensione avevano già fatto presa nel periodo

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Certo, quella di Foligno non è stata né l’unica né la prima esperienza dove le opere fossero intese non più come «quadri appesi alle pareti» o

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Come dissi sin dall’inizio, una delle principali preoccupazioni degli ordinatori era stata quella di dimostrare come artisti delle più diverse

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Forse, la buona riescita degli artisti cinetici era, tra tutte, quella più facilmente prevedibile, e difatti risultò anche quella che offriva meno

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Tra quelle più indovinate vorrei citare subito quella di Gino Marotta: l’effetto di «foresta speculare incantata» raggiunto dalla sua costruzione era

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quale muovono le loro accuse è quella stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni, quella stessa che - spesso con fatica - si

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Questo significa dimenticare che la ragion d’essere di quella indefinibile e tuttavia indispensabile attività che per tanto tempo fu definita

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quale muovono le loro accuse, è quella stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni, quella stessa che si è riesciti - spesso

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Potremo perciò avanzare l’ipotesi che esista nell’opera pittorica la possibilità quasi d’una «gemmazione», simile a quella che si ha nella

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Un’altra soluzione, per contro, è quella d’una coraggiosa ripresa di tentativi individuali e «manuali», non più su scala di gigantismo museologico

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storico le mostre retrospettive come quella di Dewasne (con le sue frigide, stolide, donne nude neoclassicheggianti) o quella dell’anziano maestro

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Ecco perché non si è voluto né ripetere una mostra di «ambienti» come quella - per molti versi così fortunata - di Foligno, né limitarsi ad un

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Altre due sale dedicate alle proiezioni, tra di loro assai diverse, come quella dei «fluidi informali» di Contenotte e quella delle diapositive

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la tendenza d’un’arte «concettuale» e povera, e certamente non potevano mancare in questa rassegna. Tanto l’opera di Kounellis, come quella di

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e la sua organizzazione quanto mai antiquata e carica di compromessi, le proteste contro una mostra come quella di Kassel erano dovute soprattutto al

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derivare a queste opere dalla loro reclamizzazione sfrenata da parte di gallerie e musei. Allora, quello che era un gesto esteticamente lecito, quella

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Certo una mostra come quella, ad esempio, di Uncini (all’Annunciata) o come quella di Marotta (alla Nieburgh) sembrano indicare, la prima, un

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artistiche che si possono far rientrare tutte in quella che fu definita minimal art (con la sua esacerbazione nelle strutture primarie) e che vide opere come

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tener conto era quello dello schieramento dominante l’arte visiva in questo preciso momento. Tanto più che la nostra intenzione non era quella di offrire

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. Bonito Oliva, ecc.) succeduta a quella dei più anziani, e ben noti G. C. Argan, Apollonio, Marchiori, Balla, Vivaldi, Crispolti, Calvesi, Menna, Sanesi

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quella ammannita dai diversi enti televisivi, siano essi statali o monopolistici.

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iconica della fotografia, quella dinamica del film, quella composita del collage, quella autopresentativa della body art, ecc.1.

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tra quella civiltà e la nostra sopravvive (come sopravvive per quella etrusca, islamica, cartaginese). Il che non accade con le altrettanto eccelse

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quella odierna, dilaniata tra egoismi capitalistici e restrizioni totalitarie.

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gonfia di quella forza inventiva che in lui fu necessaria liberazione dall’incendio d’una vita bruciata, mentre per i suoi molti imitatori non è che

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La pittura di Rothko costituisce un limite (come a suo tempo quella di Mondrian) ma anche un inizio: l’inizio d’un nuovo tonalismo. Dopo cinquant

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Una retrospettiva, per contro, che ha riportato alla ribalta un’opera troppo spesso e troppo facilmente dimenticata è quella assai opportunamente

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Ma la «figuralità» su cui mi preme oggi d’indagare è di tutt’altro genere: è quella - come dissi - d’un Dubuffet (che a Venezia purtroppo non compare

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Era necessario, evidentemente, distruggere quella falsa immagine fotografica ridotta a mera funzione illustrativa, ed era stato questo il compito dei

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sospetto che si trattasse allora di semplici paesaggi più o meno incerti la cui leggibilità non era altrimenti problematica di quella d’un Turner cent

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Ma mi preme a questo punto di affrontare una terza importante questione, quella che si riferisce ad alcune opere tra le più significative di questa

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volte con quella dello stesso artista o dello storico-filosofo. È una condizione analoga a quella che vide l’instaurarsi d’una disciplina a sé stante, cui

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’istantaneo (questa però non legata al materiale ma al «segno» e al «gesto») è quella d’un Mathieu (non presente alla Biennale ma di cui una mostra

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bene da cosa trae origine questo genere di pittura; quella di Alechinsky, ad esempio, che è stato profondamente influenzato da un soggiorno in Giappone

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cromatiche in plexiglas, quella di strutturazioni cinevisuali abitabili, e quella di strutturazioni acentriche ruotanti. Opere quest’ultime che si valgono

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Una ricerca che si differenzia assai dalle precedenti è quella di Davide Boriani che, con polvere di ferro disposta in scomparti irregolari sopra una

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metropoli con il loro cupo squallore variopinto), valendosi d’una tecnica che è in parte quella della caricatura realistica, in parte quella dell

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